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PHOTO & Poetry 

Ph: @alphabethstudio | Matrici di stampa xilografica Tarocchi in stile marsigliese | XVIII secolo.

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TUTTO QUELLO
CHE MI SERVE SAPERE 

"La massima parte di ciò che veramente mi serve sapere su come vivere, cosa fare e in che modo comportarmi l’ho imparata all’asilo. La saggezza non si trova al vertice della montagna degli studi superiori, bensì nei castelli di sabbia del giardino dell’infanzia. Queste sono le cose che ho appreso:
Dividere tutto con gli altri.
Giocare correttamente.
Non fare male alla gente.
Rimettere le cose al posto.
Sistemare il disordine.
Non prendere ciò che non è mio.
Dire che mi dispiace quando faccio del male a qualcuno.
Lavarmi le mani prima di mangiare.
I biscotti caldi e il latte freddo fanno bene.
Condurre una vita equilibrata: imparare qualcosa, pensare un po’ e disegnare, dipingere, cantare, ballare, suonare e lavorare un tanto al giorno.
Fare un riposino ogni pomeriggio.
Nel mondo, badare al traffico, tenere per mano e stare vicino agli altri.
Essere consapevole del meraviglioso.
Ricordare il seme nel vaso: le radici scendono, la pianta sale e nessuno sa veramente come e perché, ma tutti noi siamo così. I pesci rossi, i criceti, i topolini bianchi e persino il seme nel suo recipiente: tutti muoiono e noi pure.
Non dimenticare, infine, la prima parola che ho imparato, la più importante di tutte: GUARDARE.Tutto quello che mi serve sapere sta lì, da qualche parte: le regole Auree, l’amore, l’igiene alimentare, l’ecologia, la politica e il vivere assennatamente.
Basta scegliere uno qualsiasi tra questi precetti, elaborarlo in termini adulti e sofisticati e applicarlo alla famiglia, al lavoro, al governo, o al mondo in generale, e si dimostrerà vero, chiaro e incrollabile.
Pensate a come il mondo sarebbe migliore se noi tutti , l’intera umanità prendessimo latte e biscotti ogni pomeriggio alle tre e ci mettessimo poi sotto le coperte per un pisolino, o se tutti i governi si attenessero al principio basilare di rimettere ogni cosa dove l’ hanno trovata e di ripulire il proprio disordine.
Rimane sempre vero, a qualsiasi età, che quando si esce nel mondo è meglio tenersi per mano e rimanere uniti."

​
Robert Fulghum

Ph: @alphabethtudio | Copia in mosaico della decorazione musiva parietale di Galla Placidia | Particolare del cielo stellato| Ravenna.

Di sopra: Tarocchi di Marsiglia | Arcano maggiore n. 6 | L'innamorato.

Di sopra: i giocatori di tarocchi XV sec. | Palazzo Borromeo.

"Rilassati,
Le risposte arriveranno in tempo.
O forse,
Le domande non necessarie verranno spazzate via".
​
J. Foster

VOLTA LA CARTA

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"La donnina che semina il grano
volta la carta e si vede il villano.
Il villano che zappa la terra
volta la carta e si vede la guerra.
La guerra con tanti soldati
volta la carta e si vede i malati.
I malati con tanto dolore
volta la carta e si vede il dottore.
Il dottore che fa la ricetta
volta la carta e si vede Concetta.
La Concetta che fa i brigidini
volta la carta e ci sono i bambini.
I bambini che van per i campi
volta la carta e si vedono i lampi.
I lampi che fanno spavento
volta la carta e si vede il convento.
Il convento coi frati in preghiera
volta la carta e si vede la fiera.
La fiera con burle e con lazzi,
volta la carta e si vedono i pazzi.
I pazzi che cantano a letto
volta la carta e si vede lo spettro.
Uno spettro che appare e va via
volta la carta e si vede Lucia.
Lucia che fa un vestitino
volta la carta e si vede Arlecchino.
Arlecchino che fa gli sgambetti
volta la carta e ci sono i galletti.
I galletti che cantano forte
volta la carta e si vede la Morte.
La Morte che falcia la gente
volta la carta e non si vede più niente."

 Filastrocca popolare

ESSERE QUELLO CHE SI E'

 

"Dietro ogni malattia c’è il divieto di fare qualcosa
che desideriamo oppure l’ordine di fare qualcosa
che non desideriamo.
Ogni cura esige la disobbedienza a questo divieto
o a quest’ordine.
E per disobbedire è necessario abbandonare la
paura infantile di non essere amati; vale a dire di
essere abbandonati.
Questa paura provoca una mancanza di coscienza:
non ci si rende conto di quello che si è davvero,
cercando di essere quello che gli altri si aspettano che noi siamo.
Se si persiste in questa attitudine, si trasforma la
propria bellezza interiore in malattia.
La salute si trova solo nell’autentico, non c’è bellezza senza
autenticità, ma per arrivare a quello che siamo
davvero dobbiamo eliminare quello che non siamo.
Essere quello che si è:
questa è la felicità più grande."

 

Alejandro Jodorowsky

REGOLE PER L'INFELICITA'

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"Tre sono le regole per L' I N F E L I C I T A' :


- dire di no al cambiamento;
- temere le differenze;
- mettere il nostro valore nello sguardo di qualcun altro."

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J.C. Badard

Ph: @alphabethstudio | Re di coppe | Anonimo.

 

"Eliminando la trappola della cosiddetta “lettura del futuro”, i Tarocchi sono diventati un attrezzo utile alla conoscenza di noi stessi. Affrontando onestamente le caratteristiche della nostra personalità deviata possiamo giungere alla conoscenza della nostra essenza reale, quindi a quello che in noi è innato e non acquisito. Condurre il consultante a smettere di essere quello che gli altri vogliono che sia per arrivare a essere quello che è veramente."

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Alejandro Jodorowsky, La via dei tarocchi

"L'interpretazione delle parole è l'inizio dell'arte terapeutica"

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G. Lahy

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